STORIE CADORINE
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giovedì 9 maggio 2024
mercoledì 8 maggio 2024
INFRASTRUTTURE A SERVIZIO NON SOLO DI CALALZO
Era l’ anno 1983, quando su invito / sollecitazione di diversi cittadini residenti, con la presentazione di una petizione firmata si chiedeva all’ Amministrazione comunale di Calalzo di migliorare la strada di accesso alla località Calarbe. Il Sindaco di allora: Giacono Frescura assieme all’ assessore ai lavori pubblici Giuseppe Toffoli portarono avanti la pratica con la Regione Veneto per la realizzazione degli attuali parcheggi di penetrazione a servizio della stazione ferroviaria e del campo sportivo Agostino Lozza. L’ anno dopo furono eseguiti i lavori, appaltati all’ impresa F.lli Olivotto di Rivaldo. Sul sedime della ex Ferrovia delle Dolomiti venne realizzata la strada nuova ora intitolata a Ettore Toffoli e la sistemazione completa del tratto da località La Bella fino all’ imbocco di via De Stefani. Ricordo che la spesa totale dell’ opera fu di unmiliardoeseicentomilioni di lire, che la Regione Veneto rimborsò al Comune con versamenti annuali di ottantamilioni per vent’ anni. Anche la stazione ferroviaria Calalzo- Pieve- Cortina ricostruita con i fondi donati dagli americani negli anni cinquanta, in questi ultimi anni ha fatto grandi lavori di ammodernamento e abbellimento a cura e spese della R.F.I..Specialmente nella parte dove si accede ai binari sono stati realizzati dei nuovi ed eleganti marciapiedi e sottopassi che permettono l’ accesso ai treni in tutti i tre binari di partenza e arrivo dei convogli. Nello scorso mese di Febbraio sono state pulite con il taglio degli arbusti, dei cespugli e alcuni alberi le scarpate confinanti con la strada comunale che scende al lago. Questa opera di pulizia ha fatto riemergere l’ eccellente panorama circostante che salta subito all’ occhio del viaggiatore quando scende dal treno in terra cadorina. Ebbene, dopo quaranta anni dalla realizzazione, di queste indispensabili opere stradali pubbliche; ( pensiamo come farebbero a transitare e manovrare i grossi pullman se il piazzale di fronte alla stazione fosse rimasto cieco, come prima del 1984 )? Non sarebbe male se anche la strada e i piazzali realizzati allora, ( dove tra l’ altro corre la pista ciclabile delle Dolomiti ), potessero subire un necessario “ maquillage “. Considerato che queste infrastrutture sono a supporto; anzi, indispensabili al passaggio dei pullman, autovetture ecc, provenienti dalla strada nazionale e dirette ai campi da tennis, alla palestra al campo da calcio e alla stazione ferroviaria . Un primo e rinnovato accenno alle potenzialità del terminale ferroviario e capolinea dei trasporti urbani cadorini lo abbiamo visto ultimamente con la riattivazione del treno turistico diretto Roma-Cadore. Tra due anni arriveranno le Olimpiadi e sarebbe bello e dignitoso presentarci con un bel biglietto da visita ai viaggiatori, (strada e piazzali rinnovati ). Sia che si tratti di sportivi che sceglieranno di transitare per il Cadore per assistere alle gare di Cortina, sia che siano dei normali turisti in visita alle Dolomiti.
In seguito poi, tutto questo lavoro, se ben gestito e correttamente indirizzato potrebbe dare luogo al centro logistico e di coordinamento dei trasporti urbani del Cadore/Comelico/Ampezzano nel loro territorio interno. Servirebbe però che Trenitalia instauri dei collegamenti con le città di pianura più snelli e veloci, di modo che i viaggi in treno a scopo turistico, di lavoro o per lo svolgimenti di affari sia maggiormente attrattivo rispetto al tragitto in macchina.
E’ auspicabile la riapertura quanto prima del nuovo bar all’ interno dei locali della stazione ferroviaria, specialmente di sera i viaggiatori si trovano in una zona desertica e spesso il piazzale di partenza delle corriere è senza illuminazione. Anche una più dignitosa sistemazione dei locali dell’ agenzia della Dolomitibus dovrebbe essere trovata. Infine, sarebbe opportuna una maggiore vigilanza e presidio del sito nel suo complesso, di modo da non lasciare senza un minimo di sorveglianza gli ingenti investimenti fatti in questi anni.
- Gian Antonio Casanova Fuga -