lunedì 11 marzo 2019

IL RISPARMIO: VALORE TRASMESSOCI DALLE NOSTRE FAMIGLIE



Il 31 ottobre di ogni anno già dal lontano 1924 si “festeggia” la giornata mondiale del risparmio. Negli anni Cinquanta – Sessanta tale ricorrenza era considerata un avvenimento importare e veniva adeguatamente reclamizzato dalle banche ed in modo particolare dalle casse di risparmio.
In famiglia ci era stato insegnato il valore del risparmiare ( sparagné ) tanto è vero che i bambini mettevano  da parte  gli spiccioli nella musina in terracotta o di gesso; più tardi  la musina verrà sostituita da moderni salvadanai (cassettine in metallo) distribuite dalle banche all’ atto dell’ apertura del libretto. Una volta riempita la cassettina bisognava recarsi  presso uno sportello  della banca per aprire con apposita chiavetta il “tesoretto” pazientemente accumulato.
Anche da noi per qualche tempo la ex Cassa di risparmio di Verona Vicenza e Belluno in collaborazione con i Comuni regalava ad ogni neonato un libretto di risparmio con un piccola somma di denaro già depositata, di modo che  potesse fin da subito entrare in contatto con questo mondo.
Nelle scuole elementari e medie gli insegnati periodicamente parlavano del valore individuale e sociale del risparmio.
In alcuni istituti di credito c’era una apposita forma tecnica detta “ piccolo
risparmio” e il deposito delle somme di denaro veniva remunerato con un tasso
più alto rispetto ai normali libretti riservati agli adulti.
Questa pratica d’ incentivazione a risparmiare era nata per invogliare i bambini ed ragazzi a mettere da parte qualche cosa per affrontare il loro immediato futuro con già qualche soldino a disposizione.
Presso le Poste c’è sempre stata la possibilità di sottoscrivere libretti e buoni fruttiferi di piccolo taglio con rendimenti interessanti.
Le nostre mamme che hanno da sempre amministrato con lungimiranza e oculatezza l’ economia familiare, quegli anni, quando un figlio o figlia iniziavano a lavorare e portava a casa la busta paga, (quasi sempre in contanti, come si usava allora ) depositavano a loro nome presso le Poste o presso una banca quel poco’ che era
possibile mettere da parte.
Questo modo di operare e pensare, a mio avviso virtuoso, sia per l’ interesse del singolo che per la società nel suo complesso, da molti anni ha rallentato, se non cessato la sua pratica attuazione.
Anzi, la pubblicità su giornali, tv e rete internet ci sollecita a percorrere  la strada inversa, invitando  la gente a spendere e consumare di più, ovviamente  chiedendo dei prestiti personali a società finanziarie, banche o Poste italiane. 

                                                                          Gian Antonio Casanova Fuga
                                                                                                      
                                                       

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