Il 31 ottobre di ogni anno già dal lontano 1924 si
“festeggia” la giornata mondiale del risparmio. Negli anni Cinquanta – Sessanta
tale ricorrenza era considerata un avvenimento importare e veniva adeguatamente
reclamizzato dalle banche ed in modo particolare dalle casse di risparmio.
In famiglia ci era stato insegnato il valore del
risparmiare ( sparagné ) tanto è vero
che i bambini mettevano da parte gli spiccioli nella musina in terracotta o di gesso; più tardi la musina
verrà sostituita da moderni salvadanai (cassettine in metallo) distribuite
dalle banche all’ atto dell’ apertura del libretto. Una volta riempita la
cassettina bisognava recarsi presso uno
sportello della banca per aprire con
apposita chiavetta il “tesoretto” pazientemente accumulato.
Anche da noi per qualche tempo la ex Cassa di
risparmio di Verona Vicenza e Belluno in collaborazione con i Comuni regalava
ad ogni neonato un libretto di risparmio con un piccola somma di denaro già
depositata, di modo che potesse fin da
subito entrare in contatto con questo mondo.
Nelle scuole elementari e medie gli insegnati
periodicamente parlavano del valore individuale e sociale del risparmio.
In alcuni istituti di credito c’era una apposita forma
tecnica detta “ piccolo
risparmio” e il deposito delle somme di denaro veniva
remunerato con un tasso
più alto rispetto ai normali libretti riservati agli
adulti.
Questa pratica d’ incentivazione a risparmiare era
nata per invogliare i bambini ed ragazzi a mettere da parte qualche cosa per affrontare
il loro immediato futuro con già qualche soldino a disposizione.
Presso le Poste c’è sempre stata la possibilità di sottoscrivere
libretti e buoni fruttiferi di piccolo taglio con rendimenti interessanti.
Le nostre mamme che hanno da sempre amministrato con
lungimiranza e oculatezza l’ economia familiare, quegli anni, quando un figlio
o figlia iniziavano a lavorare e portava a casa la busta paga, (quasi sempre in
contanti, come si usava allora ) depositavano a loro nome presso le Poste o
presso una banca quel poco’ che era
possibile mettere da parte.
Questo modo di operare e pensare, a mio avviso
virtuoso, sia per l’ interesse del singolo che per la società nel suo
complesso, da molti anni ha rallentato, se non cessato la sua pratica
attuazione.
Anzi, la pubblicità su giornali, tv e rete internet ci
sollecita a percorrere la strada inversa,
invitando la gente a spendere e
consumare di più, ovviamente chiedendo
dei prestiti personali a società finanziarie, banche o Poste italiane.
Gian Antonio Casanova Fuga
Pubblicato su IL VISDENDE n. 2 2018
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