sabato 16 maggio 2020

BEPPINO CASANOVA STUA



RICORDO DI UN AMICO E COLLEGA SCOMPARSO
 Il dott. Giuseppe Casanova Stua, Bepin di Stui nel dialetto di Costalta è stato per me come un fratello maggiore.
Quando ho avuto bisogno di un suo consiglio sul  lavoro o nella vita di ogni giorno è sempre stato  presente con la consueta bonomia e con il suo affettuoso modo di fare.
Laureato in giurispondenza negli primi anni Sessanta, in fatto di diritto bancario e di  conoscenza del codice civile Beppino aveva una preparazione non comune unita ad  una profonda cultura umanistica. 
Ha sempre avuto un comportamento bonario e umile, non ha mai fatto trasparire orgoglio o supponenza del suo sapere.
I rapporti di amicizia e stima  reciproca tra le nostre famiglie di origine risalgono a parecchi decenni fa.
Ero ancora un ragazzo quando egli  studiava alla facoltà  di giurisprudenza di Padova e quando rientrava  a Costalta  non mancava mai di fermarsi a casa mia a Mare, dove sia mio papà che mia mamma lo vedevano sempre molto volentieri.
Dopo la fine degli studi l’impiego presso Banca del Friuli di Pieve di Cadore e il soggiorno all’Albergo al Pelmo.
Poi il matrimonio con Anna e il trasferimento nella casa di Arzanie dove nacque  Paolo  nel 1966.
Ricordo  come fosse oggi  la cena della vigilia di Natale del 1967, eravamo ospiti io e mia mamma e c’era anche la mamma di Beppino, Giovanna ( entrambe vedove da qualche anno ) assieme alla sorella Dolores ed il cognato  Duilio.
L’ anno dopo il trasferimento all’importante  filiale di Conegliano, dove  verrà promosso funzionario e andrà a ricoprire il ruolo di vicedirettore della Filiale.
Appena trasferito a  Conegliano,  Beppino abitava in una casa sulla strada che attraversa il Parco Rocca,  ed è qui  che nacque Roberta nel 1968.
Nel mese di  Luglio del 1969 di ritorno dal mare mi sono fermato a salutarlo,  ma sia Lui che Anna  hanno voluto a tutti I costi che mi fermassi  per la cena e a dormire.
 Ricordo bene questo episodio perchè era la notte dello sbarco americano sulla luna e noi  tre l’ abbiamo visto dalla televisione di casa.
Ricordo anche i nostri week ends di settembre in Val Visdende con i colleghi di Conegliano e le escursioni alle malghe con le salite fino sulle creste di confine.
Ora, che anche tu sei partito da questa valle di lacrime ti auguro un buon  viaggio con destinazione la nostra casa comune nella infinita misericordia di  DIO, padre di tutti noi.
Mi si stingeva il cuore quanto ti venivo a trovare o di telefonavo duranta la malattia e tu mi dicevi che non volevi più vivere e che 83 anni era una età avanzata.
Ciao Beppino, non ti dimeticherò.
Gian Antonio

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