sabato 16 maggio 2020

LA SIEGA A COSTALTA


  LOCALITA’ LA SIEGA –PERCHE’ QUESTO NOME.
                    Ora lo possono sapere anche i giovani
           

Per chi percorre l’amena e panoramica strada  comunale che da Costalta conduce a forcella Zovo e poi in Val Visdende, ad un certo punto dopo una processione di caratteristici “ Tabiés” in legno, (di cui molti conservano lo stile originale delle costruzioni effettuate con la tecnica del blockbau, imparata assai bene dai nostri avi nel corso delle emigrazioni in Austria), si spalanca la vista sulle crode del Longiarin e del monte San Daniel.Proseguendo per un chilometro circa prima che inizi la salita si arriva ad uno spiazzo dove si trova una fontana in pietra, realizzata alcuni anni fa dai Servizi Forestali Regionali. Questa località, meta di distensive passeggiate da parte di turisti o costaltesi è detta la “Siega”. Qui infatti, prima  che l’alluvione del novembre 1966 devastasse diversi lotti di terreno anche nel Comune di San Pietro era ubicata la vecchia segheria di Costalta. Questa segheria costruita parte in muratura e parte in legno nei primi anni del Novecento, funzionava ad energia idraulica sfruttando la forza motrice dell’acqua di due torrenti che confluiscono proprio in questo luogo. Un corso d’acqua scende da Forcella Zovo ( Rio Rin ) e un altro da una valle laterale chiamata in dialetto locale Costalciön. Per i miei coetanei queste cose sono risapute e ben presenti nella memoria, mentre i più giovani si pongono l’interrogativo del perché di tale nome a questa località. Proprio per rendere noto a tutti l’origine di tale denominazione oltre che per conservare e rendere noto un pezzo di storia e di vita  quotidiana dei primi decenni del secolo scorso nel nostro paese di Costalta, è stata interessata la Regola perché nell’ambito dell’iniziativa CostaltArte realizzasse un cartellone con gigantografia dello stabile uso segheria con sottostante descrizione analitica del funzionamento della “ Siega”. Nel mese di giugno di quest’anno la cosa si è felicemente concretizzata, infatti, una vecchia fotografia conservata dalla mia famiglia ritrae mio padre ( Ginio Batiston ) gestore della segheria dagli anni Trenta fino al primo dopoguerra, mentre la descrizione della tecnologia usata nella costruzione e nel funzionamento pratico della “ siega alla veneziana” è stata raccolta anni addietro da Lucio Eicher Clere con intervista a Tonin Luzio, persona che per molti anni aveva svolto il mestiere di segat nell’azienda paterna. Concludo ringraziando l’Amministrazione Regoliera di Costalta ed in particolare il capo Regola Silvano Eicher Clere per la realizzazione dell’opera. Ringrazio anche Lucio Eicher Clere per l’idea di realizzare il cartellone e rendere così visibile in modo permanente e duraturo un pezzettino della nostra storia paesana. Credo che queste testimonianze sul lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto servano a renderci orgogliosi del nostro luogo di appartenenza e mettano bene in luce il modo di vivere e di operare dei nostri padri.

                                                                                                - Gian Antonio Casanova Fuga -

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