lunedì 13 dicembre 2021

FESTA NAZIONALE DELLA MONTAGNA IN VAL VISDENDE


Sono passati cinquantacinque anni dalla 15°Festa Nazionale della Montagna, svoltasi a Prà Marino domenica 28 agosto 1966, era una bella giornata di fine estate con cielo terso e pieno di sole. Mi sembra doveroso ricordare tale importante avvenimento della seconda metà del secolo scorso; ha fatto conoscere ed apprezzare a tantissime persone la bellezza della nostra Valle anche all’ infuori del comprensorio comeliano.

Per preparare a dovere la manifestazione e accedere agevolmente a Cima Canale e oltre, era stata rifatta la strada dal Cianà. La vecchia carreggiata non asfaltata era larga circa 3/ 3,5 metri ed aveva delle pendenze del 23% . Inoltre, con l’ alluvione del settembre 1965 era stata notevolmente danneggiata ed erano stati asportati i ponti, provvisoriamente ripristinati con travatura in legno. L’ appalto per il rifacimento della rotabile con un costo totale di trecento milioni di lire fu vinto dall’impresa Monti di Auronzo, la quale realizzo l’ opera in breve tempo. La sede stradale era sta allargata a metri 6 circa e la pendenza media portata al 8% con punte del 12%, era anche stato steso un robusto manto d’ asfalto. Ricordo che a Ponte Cordevole appena oltrepassato il ponte sul Piave sulla strada per Sappada, si notava al lato sinistro della trattoria Alle Alpi di Dante d Cordol l’imbocco di questa nuova strada ben asfaltata che era un vero e proprio invito a percorrerla e salire nel cuore della Val Visdende.

Erano stati rifatti ex novo i ponti sul torrente Cordevole ( ora, meglio e giustamente, definito come Piave di Visdende ). Il primo all’ingresso della località Fontane, il secondo alla fine del piazzale della segheria De Pol, il terzo (tuttora in funzione) prima di imboccare i due tornanti ( rimasti indenni ) e realizzati per modificare la ripida salita dal ciarèi dòi.

In tale occasione fu celebrata una solenne Messa presieduta dal Vescovo in località Punta Stot nella piana di Prà Marino, dove era in corso la realizzazione della chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi. ( La costruzione della chiesa fu voluta da mons. Nicolò Bortolot pievano di Santo Stefano, completata qualche anno più tardi fu benedetta dal Vescovo mons. Gioacchino Muccin il 15 agosto 1971).

Sfortuna volle che quella bella opera stradale durasse molto poco, infatti nel novembre dello stesso anno ci fu la seconda grande alluvione che la distrusse in gran parte, specialmente nel tratto che da Ponte Cordevole saliva alle Fontane. Quindi, si dovette riprogettare e realizzare un’ altra strada di accesso alla valle, che è quella che percorriamo attualmente.

Le cronache del tempo riportano che alla festa parteciparono migliaia di persone arrivate da tutta Italia, ma specialmente dal Veneto e dal vicino Friuli Venezia Giulia. Erano stati costituiti degli appositi comitati ( come si usa fare in queste circostanze), di cui uno denominato comitato d’ onore, faceva capo all’ on. Aldo Moro ( Presidente del Consiglio ) ed era composto da altri quattro Ministri e da otto Sottosegretari oltre a sei Deputati e Senatori del nostro collegio elettorale. Diversi generali della varie Forze Armate tra cui il nostro Plinio Pradetto.

Il Vescovo di Belluno/Feltre, il Provveditore agli Studi di Belluno,il Presidente della Provincia, il Sindaco di Belluno, il Presidente della Magnifica Comunità Cadorina, il Presidente del Consorzio BIM Piave,il Presidente della C.C.I.AA.,il Presidente dell’ Ente Provinciale per il Turismo, e tutti i Sindaci del Comelico e Sappada.

Poi c’era il comitato organizzatore presieduto dal Prefetto di Belluno dott. Publio Petroccia e composto da: l’ Ispettore Regionale delle Foreste, l’ Ispettore Agrario Provinciale, il Direttore del E.P.T., il Direttore Provinciale A.C.I., il Direttore Provinciale E.N.A.L, il Presidente del Consiglio di Valle del Comelico e Sappada, il Presidente del Consorzio Forestale, Il Comandate del Presidio Militare di Santo Stefano, il Vicario Foraneo di Santo Stefano, il Presidente dell’ A.A.S.T. Val Comelico, il Presidente della A.A.S.T. di Sappada, il Presidente dell’ Associazione Allevatori del Comelico. Alla segreteria del comitato c’erano: il dott. Antonio Sanmarchi, dott.Vincenzo Dei Medici, dott. Franco Baldo, geom. Ezio Pellizzaroli, dott.Giancarlo Ferraro,rag. Mario Agnoli.

Concludendo, mi sembra si possa dire che questa fu la prima delle grandi manifestazioni del Novecento che si svolsero in Val Visdende e che la fecero conoscere ed ammirare da un grande pubblico italiano e straniero.

                                                                      Gian Antonio Casanova Fuga







1 commento: