venerdì 29 ottobre 2021

BOSCHI A RISCHIO BOSTRICO E NON SOLO

 

Egregio direttore, ho letto con grande interesse gli articoli sull’ argomento bostrico sul n. 34 del 2 settembre 2021 del suo giornale.

In particolare lo scritto a firma del dott. Michele Cassol che mette in evidenza con termini tecnico-scientifici la causa dell’ infestazione da bostrico ed i possibili sviluppi nefasti sugli abeti rossi del nostro territorio.

Eloquenti, anche le foto del dott. Costantino Pinazza e di Sandro Mazzon sugli effetti negativi dell’ infestazione nelle foreste della nostra Provincia.

Ebbene, da appassionato frequentatore dei boschi e montagne del Comelico posso testimoniare che il patrimonio boschivo delle nostre valli oltre alla tempesta Vaia dell’ ottobre 2018 lo scorso inverno 2020/2021 ha subito un fortissimo stress con schianti e sradicamenti di moltissimi alberi. Specialmente piante di abete rosso, abete bianco e larici in piena fase di crescita, che necessitavano di vivere ancora qualche decina d’ anni per una piena maturazione. Partendo da quota mille/milleduecento metri s.l.m. in su, i danni sono veramente tanti. Le copiose e intense nevicate invernali seguite dalla caduta di pioggia avevano talmente appesantito i fusti delle piante che moltissime non hanno retto al peso e sono collassate a terra. In certi punti della Val Comelico il danno è stato a mio avviso anche maggiore rispetto a Vaia. Non si trova un tratto di bosco e/o di strada forestale o sentiero che non abbia un intreccio di alberi schiantati a terra dalla forza delle nevicate. Pertanto, dobbiamo considerare anche i danni che vengono fatti dalla neve a cui segue la pioggia ( fenomeno meteorologico apparso di recente) specialmente ad una certa altitudine, oltre ovviamente alla forza del vento come nell’ ottobre 2018. Tutti questi avvenimenti negativi portano all’ indebolimento del bosco ( oro verde) con la conseguenza che lo stesso è facilmente attaccabile dalle infestazioni del bostrico. Anche in passato i nostri boschi hanno avuto a che fare con questo fenomeno, ma con numero molto minore di piante colpite, piante che venivano subito tagliate e portate via, mentre i rami e la corteccia venivano bruciati sul posto,. A tal proposito sarebbe auspicabile un aiuto pubblico ai proprietari dei boschi per una veloce e sistematica pulizia del legname caduto a terra . Oltre alla parte commerciale facilmente vendibile sul mercato, si potrebbe ricavare dell’ ottimo cippato in quantità notevolissime.

Ho pure letto che in Cansiglio la Regione Veneto in collaborazione con l’ Università di Padova sta studiando e monitorando il fenomeno ed è quindi auspicabile che si possa arrivare ad individuare una soluzione che possa almeno attenuare l’ impatto negativo del bostrico sui nostri boschi.


                                                                         - Gian Antonio Casanova Fuga -

1 commento:

  1. Lettera pubblicata sull' Amico del Popolo di Belluno n. 35 in data 09/09/2021

    RispondiElimina