venerdì 10 marzo 2017

DA UDINE A BOLZANO PASSANDO PER BOLOGNA E BIELLA



                           

Non è una maxi tappa del giro ciclistico d’ Italia che nel mese di maggio ( 2013 ) abbiamo visto transitare per Pieve di Cadore; è il percorso della filiale ( 61/P ) della ex Banca del Friuli insediatasi nel capoluogo cadorino nel lontano primo luglio del 1957.
Infatti, era un altro 1 luglio del Duemila, quando lo sportello di Piazza Municipio 12 della Rolo Banca 1473 ( che nel frattempo aveva incorporato l’ istituto di credito friulano ) per disposizione dell’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
( Antitrust ) fu ceduto alla Banca Sella.
Vennero trasferiti solo i rapporti della clientela e non il personale che vi operava.
Questa operazione abbastanza anomala nel panorama bancario italiano creò non pochi malumori tra i cliente ceduti.
I “poveri” dipendenti della Banca Sella si sono trovati a gestire una filiale senza una minima conoscenza della clientela.
Pertanto, senza la memoria storica delle abitudini e modi di operare degli stessi, non sono mancate le incomprensioni, le arrabbiature e i disguidi tra banca e cliente.
Dopo tredici anni dall’ arrivo in Cadore anche Banca Sella decide di riorganizzare la propria rete di sportelli nel Nord-Est rinunciando alla presenza nel bellunese.
La decisione dell’ istituto di credito piemontese comporterà la vendita ( tra gli altri) delle loro tre dipendenze cadorine: Pieve, Auronzo, Sappada alla Sparkasse AG. di Bolzano a far tempo dal 10 giugno 2013.
La Cassa di Risparmio di Bolzano era arrivata per la prima volta a Belluno in Piazza Piloni nel mese di aprile del 2004.
Questa volta la cessione delle filiali è avvenuta con il personale della banca cedente.
Per esperienza diretta posso confermare che tale modalità di passaggio di gestione da un istituto di credito ad un altro non comporta disagi rilevanti alla clientela, la quale è abituata a relazionarsi con il medesimo personale di filiale e non dà solitamente  eccessiva importanza alla nuova insegna o al nome della banca in cui si trova ad operare.
Anzi, in questo caso la banca subentrante è un istituto di credito interregionale molto radicato nel territorio ( prevalentemente montano ) in cui opera, attento alle esigenze locali delle varie attività economiche presenti.
Non mi resta che augurare buon lavoro ai nuovi arrivati e sperare che anche l’ economia cadorina possa ritrovare una boccata di ossigeno nell’ auspicata inversione di tendenza di questo contesto recessivo esistente oggi in Italia.
        
                                                          Gian Antonio Casanova Fuga



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