mercoledì 2 ottobre 2019

GIOCHI DEI BAMBINI ANNI CINQUANTA

LE CORSE CON LA “BICI” DI NOI BAMBINI NEGLI ANNI 50
Il Giro d’ Italia 2019 centoduesima edizione dell’ evento, non è transitato per i paesi del Comelico, il giorno 30 maggio è stata interessata Cortina d’ Ampezzo con la Val Boite e la statale fino a Ponte nelle Alpi e parte dell’ Alpago. Il giorno successivo la tappa Treviso-San Martino di Castrozza, proveniente dal passo San Boldo ha attraversato in provincia di Belluno i paesi della Val Belluna Feltre e la Val Cismon. Però,’esperienza dello scorso anno, quando nella giornata di domenica 20 maggio 2018 buona parte del Comelico e in particolare il nostro Comune hanno visto passare la corsa rosa che ha toccato anche la frazione più alta: Costalta; facendo registrare un evento assolutamente straordinario che solo pochi anni fa nessuno avrebbero immaginato potesse accadere. ( A tal proposito va rinnovato il plauso a tutte quelle persone e/o gruppi che a Costalta, San Pietro e Presenaio hanno abbellito con ingegno e simpatia i lati delle strade dove passò il giro ). Il “merito “di questo storico avvenimento è sicuramente dovuto all’ anniversario dei cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale che vedeva i nostri paesi e tutta la popolazione impegnati a supportare la prima linea del fronte della Grande Guerra. Ebbene, il passaggio dei corridori mi ha fatto ricordare i giochi di noi ragazzini della borgata di Mare nei primi anni Cinquanta. Allora, in sella alle bici da corsa c’erano i campioni di quel tempo:  Fausto Coppi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Gastone Nencini, Ercole Baldini, Pasquale Fornara, Antonio Bevilacqua, Hugo Koblet, Louison Bobet, Jacques Anquetil alcuni dei nomi che ho rintracciato nella raccolta delle figurine che ancora conservo nella soffitta di casa.
Si seguiva il giro ascoltando la radio e leggendo i giornali : l’ Intredipo o il Monello.
E poichè la fantasia dei ragazzini è sempre stata molto fervida, per poter anche noi competere come il nostro campione preferito avevamo inventato la corsa delle nine
( i tappi in lamierino delle bottiglie di birra ). La gara consisteva nello sfidarci a chi arrivava per primo al traguardo, ma non in sella a delle biciclette ( che ben pochi possedevano ) bensì colpendo con forza i tappi corona posizionati all’ interno della canaletta della terrazza in cemento antistante il negozio di Tilio Campanaro (Attilio De Pol ).
La spinta veniva data piegando il dito indice a mo di cerchio con il pollice, poi lasciandolo colpire con la dovuta forza la nina .La canaletta in questione era la nostra pista ciclistica, anche se era stata costruita per convogliare l’ acqua piovana.
Chi riusciva a percorrere con meno colpi tutto il tracciato ( e ovviamente a non far uscire la nina/bici dalla canaletta, altrimenti bisognova ripartire da capo ) aveva vinto la corsa.
Noi ragazzini ci passavamo interi pomeriggi nelle giornate primaverili del mese di maggio, specialmente il giovedì ( giorno di vacanza da scuola ).
La competizione e il tifo per chi riusciva a vincere la gara non mancava mai.
Gian Antonio Casanova Fuga


1 commento: